Fondo di rotazione primario: fino a 50mila euro per azienda

Finanziamenti a costo zero fino a 50 mila euro per le piccole e medie imprese agricole del Veneto: approvata la nuova operatività del Fondo di rotazione, sostenuta con 3 milioni di euro del bilancio regionale. 

La Giunta regionale ha introdotto una nuova operatività del Fondo di rotazione per il settore primario tramite Veneto Sviluppo per aiutare le imprese agricole più colpite dall’emergenza Covid 19. L’intervento straordinario sul Fondo di rotazione per il primario prevede finanziamenti da 5 a 50 mila euro a costo zero, di durata da 1 a 5 anni, alle imprese agricole con sede in Veneto che autocertifichino una crisi di liquidità a seguito dell’emergenza Covid. L’intervento sarà possibile fino al 31 dicembre (salvo ulteriori proroghe) e potrà assicurare vera liquidità a costo zero alle imprese: il contributo a fondo perduto della Regione, sino ad un massimo di 2 mila euro, andrà a coprire tutte le spese di istruttoria, di gestione e di garanzia, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.

CORONAVIRUS: FINANZIAMENTI A TASSO ZERO E NUOVE MISURE PER LE IMPRESE DEL PRIMARIO COLPITE DALLA CRISI. PAN, “NUOVA OPERATIVITÀ DEL FONDO DI ROTAZIONE DI VENETO SVILUPPO E SOSTEGNO TEMPORANEO STRAORDINARIO DEL PSR”
Comunicato n° 943

Finanziamenti a costo zero fino a 50 mila euro per le Pmi agricole del Veneto. E modifica del Programma di Sviluppo Rurale per attivare la nuova misura con 23 milioni di euro per dare liquidità alle imprese agricole. Li rende disponibili la Giunta regionale del Veneto, che ha proposto la modifica del Psr, utilizzando il margine del 2 per cento del Programma concesso da Parlamento e Consiglio Ue, e ha introdotto una nuova operatività del Fondo di rotazione per il settore primario presso Veneto Sviluppo per aiutare le imprese agricole più colpite dall’emergenza Covid 19.

La modifica del Psr rende disponibili per i bandi 23 milioni di euro; la nuova operatività del Fondo di rotazione è sostenuta con 3 milioni di euro del bilancio regionale. Entrambi i provvedimenti passano ora all’esame della terza commissione consiliare: il primo avrà bisogno anche dell’ok dell’aula di palazzo ferro-Fini, perché modifica in modo strategico il Programma di sviluppo rurale.

“Gli effetti della  pandemia e del lockdown hanno colpito i settori del primario con sensibili cali di fatturato – dichiara l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – ma ci sono filiere, come l’agriturismo e il florovivaismo, o quelle di fornitura diretta agli hotel, alla ristorazione e ai caffè e pubblici esercizi, che più di altre hanno subito i contraccolpi economici della crisi e faticano a riprendersi a causa di una grave e protratta crisi di liquidità. Per questo la Giunta regionale ha predisposto una serie di provvedimenti, a partire dalla moratoria per i finanziamenti e le garanzie concesse da Veneto Sviluppo Spa fino alla facilitazione dell’accesso al credito rafforzando il ruolo dei confidi. Con questi due ulteriori provvedimenti si interviene sul fondo di rotazione del settore primario presso Veneto Sviluppo per dare il via libera ad un intervento straordinario che assicurerà liquidità alle imprese nel breve e medio periodo; nel contempo si garantisce un sostegno straordinario di liquidità mediante la nuova misura del Psr, per rafforzare la ‘resilienza’ delle aziende”.

L’intervento straordinario sul Fondo di rotazione per il primario prevede finanziamenti da 5 a 50 mila euro a costo zero, di durata da 1 a 5 anni, alle imprese agricole con sede in Veneto che autocertifichino una crisi di liquidità a seguito dell’emergenza Covid. L’intervento sarà possibile fino al 31 dicembre (salvo ulteriori proroghe) e potrà assicurare vera liquidità a costo zero alle imprese: il contributo a fondo perduto della Regione, sino ad un massimo di 2 mila euro, andrà a coprire tutte le spese di istruttoria, di gestione e di garanzia, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.

La modifica del Psr inserisce una nuova sovvenzione diretta fino a 7.000 euro per azienda agricola  per reagire agli effetti dell’epidemia. “Il pacchetto di modifiche – elenca Pan – è più ampio:  consente alle imprese agroalimentari di poter beneficiare del Fondo di garanzia (FEIO) sostenuto dal PSR anche per avere maggior liquidità, e non solo quindi per investimenti, ammette la cimice asiatica tra le calamità naturali di tipo biotico sulle quali intervenire, fornisce maggior sostegno a chi mantiene metodi di produzione biologica e assicura più risorse alla formazione e allo sviluppo locale”.

“Sono misure temporanee e contingenti – ribadisce Pan – che fanno parte del piano straordinario di sostegno alle 75 mila imprese dell’agricoltura attivato dalla Regione per aiutare il settore in questa crisi inedita. Ora la parola passa al Consiglio regionale: sono certo – conclude Pan – che commissione e assemblea approfondiranno il pacchetto di misure con la consueta celerità e adotteranno un calendario di lavoro a tappe forzate, per rispondere subito al fabbisogno delle imprese e non disperdere questa sostanziosa opportunità”.

PSR Veneto: introdotta nuova misura da 23 milioni di euro per affrontare l’emergenza

Avviata la modifica del Programma di Sviluppo Rurale per attivare una nuova misura da 23 milioni di euro per dare liquidità alle imprese agricole. 

La Giunta regionale del Veneto ha approvato con la deliberazione/CR n.71 del 30 giugno  la proposta di modifica del PSR 2014-2020 per il Veneto, utilizzando il margine del 2 per cento della dotazione finanziaria del Programma concesso dal Parlamento e dal Consiglio Ue con il Regolamento (UE) 2020/872 del 24 giugno 2020. 

La modifica del PSR rende possibile l’attivazione della nuova “Misura 21 – Sostegno temporaneo eccezionale nell’ambito del FEASR in risposta all’epidemia di COVID-19” che permetterà di mettere a bando 23 milioni di euro finanziati dal fondo europeo FEASR e cofinanziato dallo Stato italiano e dalla Regione del Veneto.

Il nuovo intervento permetterà di erogare una somma forfetaria fino a 7.000 euro per azienda agricola per fare fronte al fabbisogno di liquidità conseguente agli effetti dell’epidemia da Covid-19. 

Il provvedimento sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale e al parere del Comitato di sorveglianza del PSR 2014-2020, prima della definitiva approvazione da parte della Commissione europea

Attivazione Bando

L’attivazione  del bando della nuova Misura 21 è prevedibile entro il mese di settembre e i relativi pagamenti entro dicembre 2020.

Bando Ri-partiamo! Per il rilancio del turismo in Veneto

Il bando intende supportare le imprese che offrono servizi di natura turistica con particolare riferimento alla ricettività.
L’iniziativa finanzierà progetti per l’adeguamento ed il rilancio dei servizi turistici erogati dalle imprese attraverso lo sviluppo delle competenze degli operatori del settore ed il supporto economico per le spese di dotazione correlate.

Contributi per il rilancio del turismo in Veneto

POR FSE 2014/2020, asse 1 – Programma Operativo Regionale – Fondo Sociale Europeo – Asse 1 Occupabilità. Approvazione dell’Avviso pubblico e della Direttiva per la presentazione di progetti formativi per il settore Turismo.

Destinatari

Il sostegno è concesso alle proposte progettuali presentate da:

  • soggetti iscritti nell’elenco degli organismi di formazione accreditati per l’ambito della Formazione Continua;
  • soggetti non iscritti purché abbiano già presentato istanza di accreditamento.

L’aiuto può essere concesso a imprese che non erano in difficoltà al 31 dicembre 2019 e/o che hanno incontrato difficoltà o si sono trovate in una situazione di difficoltà successivamente, a seguito dell’epidemia di COVID-19.

E’ previsto il partenariato obbligatorio con almeno uno o più destinatari dell’iniziativa, e inoltre, è ammessa la partecipazione di altri soggetti privati e pubblici in qualità di partner operativi o di rete.

Possono partecipare alle attività formative:

  • lavoratori occupati presso imprese private del settore operanti in unità localizzate sul territorio regionale;
  • titolari d’impresa, coadiuvanti d’impresa;
  • liberi professionisti, lavoratori autonomi.

Sono compresi i giovani assunti con contratto di apprendistato, purché la
formazione svolta nell’ambito del progetto presentato non sostituisca in alcun modo la formazione obbligatoria per legge, prevista per gli apprendisti.

Le attività formative saranno destinate a lavoratori di imprese che offrono servizi di natura turistica secondo i seguenti codici ATECO:

  • 55 – Alloggio
  • 79 – Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse
  • 91.04 – Attività degli orti botanici, dei giardini zoologici e delle riserve naturali
  • 93.21.00 – Parchi di divertimento e parchi tematici
  • 93.29.20 – Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacuali e fluviali.

Sono escluse le imprese del settore turistico, già raggiunte da altre iniziative regionali di supporto alle imprese per il superamento della crisi post Covid-19.

Dimensione impresa

Micro, PMI, Grande

Iniziative

Formazione aziendale, Sviluppo aziendale

Investimenti

Acquisto Attrezzature, Impianti, Macchinari, Consulenze, Partecipazione a fiere e/o missioni, Formazione e/o riqualificazione personale

Interventi ammissibili e spese agevolabili

Le proposte progettuali, che potranno essere mono aziendali e pluriaziendali, dovranno prevedere l’ideazione e attuazione di un Piano di Adeguamento e Rilancio dei servizi/prodotti turistici erogati dalle imprese del settore che comprenda i seguenti interventi:

  • analisi dei bisogni del cliente/utente in relazione all’esperienza “turistica”, per individuare soluzioni innovative;
  • formazione e accompagnamento per favorire la corretta realizzazione del Piano: consulenze, formazione, riorganizzazione processi produttivi;
  • eventuale inserimento di nuova figura professionale (Temporary Manager) in grado di coadiuvare il management delle imprese turistiche;
  • dotazioni da acquistare/noleggiare correlate alla realizzazione del Piano di Adeguamento e Rilancio: riqualificazione e manutenzione del verde
    e/o delle piscine, eventuali aree gioco, cartellonistica, soluzioni informatiche, digitalizzazione, spese per Dispositivi di Protezione Individuale, nonché attrezzature per l’adeguamento degli spazi alla necessità di distanziamento sociale, attrezzature per la sanificazione degli ambienti; 
  • azioni di sensibilizzazione e informazione: attività riferite all’organizzazione di un evento finale di diffusione dei risultati. A tal fine potranno essere riconosciute spese fino all’1% del contributo richiesto.

Le proposte progettuali dovranno avere un valore complessivo non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 150.000 euro.

Ciascun progetto, dovrà prevedere un costo massimo per utente pari a 4.000 euro. Le spese per dotazioni correlate al Piano di Adeguamento e Rilancio non potranno in ogni caso superare il 50% del costo complessivo del progetto.

Tipo di contributo

Contributo a fondo perduto

Modalità erogazione contributo

La determinazione del contributo è in tal modo ripartita:

  • attività formative: gli interventi formativi devono essere rivolti ad almeno 3 utenti per singola edizione/intervento. Per l’attività di formazione dei progetti rivolti a utenza occupata, si prevede l’utilizzo delle unità di costo
    standard per la formazione continua = 110 euro/ora + 9 euro/allievo. In presenza di gruppi pari o superiori alle 6 unità, viene riconosciuto un importo di 164 euro (110 + 9 * 6 utenti) per ora di attività;
  • attività erogate con modalità innovative: riconosciuti ulteriori costi fino ad un massimale di 5.000 euro per intervento che saranno oggetto di verifica a costi reali. Si precisa, inoltre, che tali costi non possono superare 100 euro per partecipante;
  • attività di accompagnamento (consulenza, coaching, project work) si prevede l’utilizzo delle unità di costo standard da un minimo di 15 euro ad un massimo di 62.50 euro;
  • action research: costo standard per ciascuna ora di attività in presenza pari a 90 euro;
  • ricorso ad un Temporary manager: concesso un incentivo fino al 50% della retribuzione annua lorda per ogni nuovo inserimento e ad un massimo stabilito in ragione della dimensione dell’impresa:
    • micro/piccola impresa: incentivo massimo di 20.000 euro
    • media/grande impresa: incentivo massimo di 40.000 euro.
  • seminari/workshop e webinar: si prevede la rendicontazione a costi reali secondo i seguenti parametri massimi di costo orario;
  • mobilità in territorio regionale: per alcuni interventi (laboratorio dei feedback) è previsto l’utilizzo delle unità di costo standard per il vitto in caso di semiresidenzialità per un importo onnicomprensivo pari a 7 euro per pasto a persona ed è riconoscibile un secondo pasto, sempre per un importo onnicomprensivo di 7 euro a persona. Il costo per la residenzialità è riconoscibile solo per le visite che si svolgono in più giornate consecutive: in tal caso, l’unità di costo standard riconosciuta è pari a 50 euro giornalieri a persona;
  • mobilità interregionale/transnazionale: si applicano i parametri di costo prestabiliti che comprendono costi legati a viaggio, vitto, alloggio e soggiorno dei destinatari;
  • partecipazione a corsi di alta formazione: voucher pari a 2.000 euro per la partecipazione a corsi di alta formazione per l’acquisizione di competenze specialistiche;
  • relazione relativa al Piano: per il lavoro di elaborazione del Piano di Adeguamento e di Rilancio potrà essere riservato un importo fino al massimo del 10% del valore complessivo del progetto e comunque non oltre 10.000 euro.

Il sostegno è concesso nell’ambito del Temporary Framework.

Le risorse totali stanziate ammontano a 3.000.000 euro.

Cumulabilità

Le agevolazioni sono cumulabili esclusivamente con misure in de minimis, misure in esenzione

Finalità

I progetti sono finalizzati a rilanciare il settore delle attività e servizi del settore turistico che hanno subito la sospensione delle attività per effetto dei provvedimenti di contenimento del coronavirus e che devono innovare le tipologie di servizi offerti adeguando le modalità di erogazione alle norme dei protocolli di sicurezza previsti. Possono partecipare alle attività i lavoratori occupati presso imprese private del settore operanti in unità localizzate sul territorio regionale, i titolari d’impresa, coadiuvanti d’impresa, i liberi professionisti e lavoratori autonomi.

Modalità e tempistiche di presentazione della domanda

La presentazione dei progetti deve avvenire tramite l’applicativo SIU – Sistema Informativo Unificato entro le 13:00 del 10 settembre 2020.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva, Allegato B alla DGR entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 10 settembre 2020, attraverso l’apposita funzionalità del Sistema Informativo Unificato (SIU). Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincida con il sabato o con giornata festiva, il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

La presentazione dei progetti e della relativa documentazione costituisce presunzione di conoscenza e di accettazione senza riserva delle specifiche indicazioni formulate nella Direttiva, Allegato B alla DGR di approvazione dell’Avviso e delle disposizioni regionali, nazionali e dell’Unione Europea riguardanti la materia.

In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del D.L. n. 34/2019 (c.d. Decreto crescita) convertito in L. n. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n. 124/2017.

Allegati

03/07/2020 10:28:30 Allegato A – Avviso

03/07/2020 10:28:48 Allegato B – Direttiva

Dgr_866_20_AllegatoA_423121.pdf
Dgr_866_20_AllegatoB_423121.pdf

Scadenza

10 settembre 2020 – 13:00

Bando per la concessione di contributi per la rottamazione di autoveicoli di Categoria M1 con contestuale acquisto di mezzi a basso impatto ambientale di nuova immatricolazione

Rottamazione di veicoli inquinanti e sostituzione con veicoli a basso impatto ambientale di nuova immatricolazione – annualità 2020

Approvazione del bando per la concessione di contributi (scadenza entro 30 giorni dalla pubblicazione nel B.U.R.)

Categoria: Finanziamento – Importo: 600.000,00

La Regione del Veneto ha approvato il bando per la concessione di contributi per la rottamazione di veicoli inquinanti e sostituzione con veicoli a basso impatto ambientale di nuova immatricolazione in conformità agli impegni assunti con il “Nuovo Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano“.

Possono presentare istanza di contributo:

  • i soggetti privati, residenti in Veneto, con un reddito personale riferito all’anno 2019 non superiore a euro 75.000,00 (settantacinquemila/00), che provvedono alla demolizione/rottamazione ed acquistano un nuovo autoveicolo. Tale veicolo non deve costituire un bene per l’esercizio di attività professionale o d’impresa;
  • Il richiedente dovrà risultare intestatario o cointestatario, nei dati riportati nelle carte di circolazione (c.d. “libretto”), sia del veicolo da rottamare che della vettura da acquistare;
  • I soggetti che acquistano il nuovo veicolo non possono avvalersi del contratto di leasing o di noleggio a lungo termine;
  • Destinatari: tutti i cittadini

Il veicolo da rottamare/demolire deve appartenere alla categoria Autovettura “M1”

esclusivamente trasporto persone e alle seguenti classi emissive:
  • BENZINA: Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3
  • GASOLIO: Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4, Euro 5
  • La classe emissiva sarà valutata in base ai riferimenti alla normativa riportati nella carta di circolazione del veicolo da rottamare.

Potranno essere rottamati autoveicoli aventi doppia alimentazione (bifuel), benzina/metano o benzina/GPL come riportato sulla carta di circolazione, purchè omologati all’origine con classe emissiva Euro 0, Euro 1 o Euro 2, Euro 3.

I soggetti beneficiari non potranno alienare il veicolo nei tre anni successivi alla data di immatricolazione del veicolo.

La cessazione della circolazione del veicolo, per il quale non è previsto limite di cilindrata, deve avvenire nel periodo compreso tra il 06 marzo 2020 e i successivi 120 giorni.

Il nuovo veicolo dovrà essere acquistato a decorrere dal 06 marzo 2020 ed entro i successivi 120 giorni. Inoltre, il nuovo veicolo dovrà appartenere alla categoria M1 – veicoli destinati al trasporto di persone aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente ed omologato nel rispetto delle direttive specifiche per la classe ambientale EURO 6D Temp o successiva. Le autovetture dovranno essere di nuova immatricolazione in Italia, non usate e non “km 0”.

Modalità e tempistiche di presentazione della domanda

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 30° giorno dalla pubblicazione del presente bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto secondo le modalità previste dal bando e utilizzando la modulistica specifica.

Scadenza

12 Luglio 2020 – 23:59

Bando per contributi a supporto delle micro e piccole imprese colpite dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Approvazione “Bando per contributi a supporto delle micro e piccole imprese colpite dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nei settori commercio, somministrazione e servizi alla persona”.

l POR FESR 2014-2020 del Veneto è stato approvato con decisione della Commissione Europea (CE) C (2015) 5903 final del 17.08.2015. Con il presente Bando la Regione Veneto intende sostenere le micro e piccole imprese dei settori commercio al dettaglio, somministrazione e servizi alla persona, la cui attività sia stata sospesa per effetto del DPCM 11 marzo 2020 e che debbano far fronte alla realizzazione di interventi volti alla ripresa dell’attività aziendale in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

“Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale”.

Approvato con DGR n. 783 del 16 giugno 2020.

Contributo

Contributo a fondo perduto a sostegno della liquidità aziendale, di € 2.000,00 maggiorata di un importo pari ad €250,00 per ogni addetto dell’impresa che eccede il numero di 2 (fino ad un massimo di 9 addetti), fino ad un massimo di euro 3.750,00.  

Dotazione finanziaria Il Bando ha una dotazione finanziaria iniziale, per l’anno in corso, pari ad euro 20.630.938,85. Una quota delle risorse disponibili, pari ad euro 1.600.000,00, è riservata alle domande di contributo presentate da imprese iscrittesi al Registro delle Imprese a partire dal 1° gennaio 2018.

A chi è rivolto

Tutte le imprese rientranti nei codici ATECO allegati (settore commercio, somministrazione e servizi) che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • sono regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese;
  • esercitare alla data dell’11 marzo 2020 e al momento dell’invio della domanda un’attività ricompresa nei codici ATECO allegati primaria o secondaria e in una sede operativa aziendale nella Regione Veneto;
  • avere un fatturato annuo (sulla base dell’anno 2018) non inferiore a
  • 50.000 euro e non superiore a 500.000 euro. Per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2018 si guarderà esclusivamente il numero degli addetti aziendali (ULA) presenti alla data del 31/12/2019;
  • impiegare un numero di addetti non superiore a 9 (ULA) alla data del 31/12/2019;
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali e in liquidazione.

Micro e piccole imprese localizzate in Veneto dei settori commercio al dettagliosomministrazioneservizi alla persona con meno di 9 addetti

L’elenco dei codici ISTAT Ateco 2007 ammissibili a contributo è riportato nell’Allegato B, anch’esso scaricabile dalla sezione Allegati.Se non hai la tua identità digitale richiedila (SPID e CIE 3.0)

Spese finanziabili

Si tratta di un contributo a fondo perduto una tantum che non necessita di rendicontazione di spese.

Periodo in cui sostenere le spese

Non è previsto un periodo in quanto contributo una tantum per sostegno alla liquidità aziendale.

Importi del contributo concedibile

L’importo del contributo è di un minimo di euro 2.000, maggiorato di euro 250 per ogni addetto d’impresa che eccede il numero di 2 addetti fino ad un massimo di 9 addetti, e per un massimo di contributo totale concedibile pari ad euro 3.750

Come si prenota

Dalle ore 10.00 di giovedì 2 luglio 2020 e fino alle ore 16.00 di martedì 14 luglio 2020, sarà possibile procedere alla prenotazione del contributo collegandosi all’indirizzo: cdnbandi.regione.veneto.it/311-covid-fesr

  • 500 euro per nucleo composto da tre o più persone
  • 300 euro da due persone
  • 150 euro da una persona.

L’ordine cronologico delle richieste di prenotazione NON influisce sui criteri di formazione della graduatoria.

Cosa presentare?

L’utente che intende procedere alla prenotazione dovrà accertarsi di essere in possesso delle seguenti informazioni:

  • codice fiscale dell’impresa;
  • codice fiscale del titolare/rappresentante legale.

Per confermare la richiesta di prenotazione, dopo aver inserito questi dati e nel giro di qualche ora/giorno, l’impresa riceverà una PEC con le istruzioni per procedere. In particolare, sarà necessario procedere alla conferma della prenotazione entro le ore 16.00 del 16 luglio 2020. ATTENZIONE: l’indirizzo della casella PEC è desunto dal Registro Imprese, assicurarsi che tale dato sia aggiornato.

Termini e modalità per la presentazione delle domande

Le domande di rimborso devono essere presentate in modalità telematica, secondo una sequenza temporale articolata nelle seguenti tre fasi:

FASE 1 – Prenotazione del contributo

L’inserimento delle richieste di prenotazione sarà attivo dalle ore 10.00 del 2 luglio 2020 alle ore 16.00 del 14 luglio 2020 e la conferma delle stesse tramite le istruzioni indirizzate alla casella di posta PEC del beneficiario dovrà essere effettuata non oltre le ore 16.00 del 16 luglio 2020.
Si evidenzia che l’ordine cronologico di presentazione delle richieste di prenotazione non rileva ai fini della formazione dell’elenco di cui al successivo punto.

FASE 2 – Formazione dell’elenco provvisorio

L’elenco delle imprese che hanno fatto richiesta di contributo avverrà con questi criteri:

b.1) per le imprese iscrittesi al Registro delle Imprese in data antecedente il 1° gennaio 2018, l’elenco provvisorio è formato in ordine decrescente sulla base dell’indice dato dal rapporto tra: numero di addetti: il valore è ricavato automaticamente facendo esclusivo riferimento al valore medio del totale degli addetti (dipendenti e indipendenti, esclusi i collaboratori) presente nel Registro delle Imprese alla data del 31 dicembre 2019; fatturato dell’impresa: il valore è ricavato automaticamente facendo esclusivo riferimento ai dati riportati: nel caso di Dichiarazione IVA relativa all’esercizio 2018, nel quadro VE rigo VE50; in mancanza della dichiarazione IVA relativa all’esercizio 2018, nel quadro LM, righe da LM22 a LM27, del Modello Redditi relativo all’esercizio 2018;

b.2) per le imprese iscrittesi al Registro delle Imprese a partire dal 1° gennaio 2018, l’elenco provvisorio è formato in ordine decrescente sulla base del numero di addetti; il valore è ricavato automaticamente facendo esclusivo riferimento al valore medio del totale degli addetti (dipendenti e indipendenti, esclusi i collaboratori) presente nel Registro delle Imprese alla data del 31 dicembre 2019. A parità di punteggio in corrispondenza dell’ultima posizione finanziabile, è data priorità sulla base dell’età anagrafica del titolare/rappresentante legale dell’impresa che ha compilato la richiesta di prenotazione, secondo l’ordine crescente. In caso di ulteriore parità, è data priorità all’impresa iscritta più recentemente al Registro delle Imprese

FASE 3 – Presentazione della domanda di contributo

Le imprese la cui prenotazione risulta collocata, nell’elenco di cui alla fase 2, in posizione utile devono compilare la domanda di contributo attraverso l‘apposita procedura informatica, a partire dalle ore 10:00 dell’11 agosto 2020 fino alle ore 15:00 del 2 settembre 2020.

Scadenza

Il bando scade il 14/07/2020 alle ore 16:00.

ECOBONUS 2020

COS’E’ LA DETRAZIONE

  • La detrazione del 110% consiste in uno sconto annuale per 5 anni sul pagamento delle tassazioni dovuto allo Stato.
  • Lo sconto applicabile ogni anno è pari al 110% della spesa sostenuta (tra quelle previste) dal 01.07.2020 al 31.12.2021 diviso per 5 (rate annuali).
  • In caso lo sconto da applicare annualmente sia maggiore di quanto dovuto come tassazione, si azzerano le tasse ma si perde il restante sconto non applicabile.
  • In alternativa allo sconto dalle tasse si può scegliere di avere direttamente uno sconto in fattura che può arrivare al massimo al 100% del costo (secondo accordi con il venditore che gode invece del 110%). In tal caso si parla di cessione del credito al fornitore o ad altri soggetti (banca).

SOGGETTI CHE LO POSSONO CHIEDERE

• Possono chiedere la detrazione fiscale del 110% solo le persone fisiche per interventi su edifici adibiti a prime case o condomini.

• Il Decreto richiama la definizione di edificio del decreto 412/1993:
• per «edificio», un sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito,

  • per «edificio di proprietà pubblica», un edificio , destinato sia allo svolgimento delle attività dell’Ente, sia ad altre attività o usi, compreso quello di abitazione privata;
  • per «edificio adibito ad uso pubblico», un edificio nel quale si svolge, in tutto o in parte, l’attività istituzionale di Enti pubblici;
  • per «edificio di nuova costruzione», salvo quanto previsto dall’articolo 7 comma 3, un edificio per il quale la richiesta di concessione edilizia sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del regolamento stessoRichiama quindi anche la definizione di edificio nuovo. Gli edifici nuovi non dovrebbero godere delle detrazioni, almeno fino ad ora. Non è chiaro il richiamo.

ECOBONUS PER FOTOVOLTAICO

• Anche il fotovoltaico può godere della detrazione fiscale al 110% se vi sono le seguenti condizioni:

• Viene fatto almeno un ulteriore intervento combinato con il fotovoltaico tra i seguenti:

  1. isolamento termico delle superfici opache verticali e/o orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente (limite di costo € 60.000 per ogni unità abitativa)
  2. interventi su edifici unifamiliari o sulle parti comuni degli edifici condominiali per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti (centralizzati nel caso di condomini) per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A (limite di costo di € 30.000)
  3. adeguamento antisismico dell’edificio se si trova in zona sismica diversa dalla 4 (Rovigo e Legnago sono in zona sismica 4, il resto in zona 3 e 2)

• Se gli interventi combinati al fotovoltaico sono isolamento termico e/o impianti climatizzazione, l’edificio deve migliorare di due classi energetiche o si colloca nella classe energetica top (classe A4 con consumi inferiori o uguali a 0,40 Ep)

• Il limite di spesa detraibile per il fotovoltaico è al massimo di € 48.000 con una spesa limitata al kWp di:

• € 1.600 se gli interventi riguardano (decreto 380/2001):

“interventi di nuova costruzione”, gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica nonché quelli volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza.

• “interventi di nuova costruzione” ossia quelli di trasformazion e edilizia e urbanistica del territorio quali la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente.

• € 2.400 se gli interventi riguardano (per esclusione dai precedenti):

• “interventi di manutenzione ordinaria”, gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;

• “interventi di manutenzione straordinaria”, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso;

• “interventidirestauroedirisanamentoconservativo”,gliinterventiedilizirivoltiaconservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano anche il mutamento delle destinazioni d’uso purché con tali elementi compatibili, nonché conformi a quelle previste dallo strumento urbanistico generale e dai relativi piani attuativi. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio;

ECOBONUS PER ACCUMULI

• Anche gli accumuli installati contemporaneamente o successivamente sugli impianti che hanno goduto della detrazione del 110% possono beneficiare della medesima detrazione fiscale. Non possono godere del bonus fiscale del 110% gli accumuli collegati a impianti non soggetti al beneficio dell’ecobonus previsto dal decreto.